Il lavoratore invalido ha diritto a varie prestazioni assistenziali e previdenziali INPS, in base alla percentuale di invalidità. Inoltre, ha la possibilità di aumentare la pensione di 9 settimane in più.
In merito, un Lettore ci ha posto il seguente quesito: “Ho 55 anni e lavoro da 32 anni, ho un’invalidità dell’80%. Ho letto che i lavoratori invalidi hanno diritto a 9 settimane all’anno in più, è vero?”
La legge prevede che i lavoratori riconosciuti portatori di handicap in misura pari o uguale al 74% hanno diritto ad una maggiorazione contributiva pari a due mesi per ogni anno di lavoro successivo alla data di riconoscimento dell’invalidità.
La maggiorazione per invalidità, non è riconosciuta ai lavoratori che hanno iniziato i versamenti dopo il 1996 e, quindi, sono nel sistema contributivo. La maggiorazione spetta nel limite massimo di cinque anni ed è attribuita al momento del pensionamento.
Da precisare che se le condizioni di salute impediscono lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa o la rendono gravosa, è possibile inoltrare all’INPS la domanda per l’assegno di invalidità. Questa prestazione è riconosciuta ai lavoratori invalidi in misura non inferiore ai due terzi. L’assegno è liquidato allo stesso modo della pensione di vecchiaia o anticipata.
L’INPS come ogni anno ha aggiornato gli importi degli assegni e delle pensioni di invalidità civile. La perequazione è calcolata in base all’indice ISTAT degli aumenti dei prezzi, pari all’0,8%. Inoltre, nel 2025 per ricevere la pensione di invalidità al 100% è previsto, per il beneficiario non coniugato, un limite di reddito non superiore a 9.721,92. Mentre, per il beneficiario coniugato il limite di reddito è di 16.724,89 euro.
La legge di Bilancio 2025 all’articolo 1 comma 178, detta che per l’anno 2025, l’importo mensile dei trattamenti pensionistici, delle maggiorazioni sociali, degli assegni sociali, delle pensioni di invalidità civili, delle pensioni sociali, sono aumentati rispettivamente di 8 euro e di 104 euro. Inoltre, subiscono un aumento anche i limiti reddituali rispetto allo scorso anno del +1,6%.
Per verificare se si hanno i requisiti per accedere all’assegno o pensione di invalidità, è consigliabile rivolgersi ad un Patronato che, in base agli anni di contributi e l’età anagrafica, potrà verificare la misura previdenziale più conveniente.
Ricordiamo, inoltre, che esistono varie misure di pensionamento anticipato, oltre alla pensione di invalidità, ad esempio l’APE Sociale che prevede, per i lavoratori con un’invalidità pari o superiore al 74%, un requisito anagrafico di 63 anni e 5 mesi con 30 anni di contributi. Oppure, per i lavoratori con un invalidità pari o superiore al 74%, che hanno iniziato a lavorare prima del diciannovesimo anno di età, e hanno maturato un’anzianità contributiva di 41 anni, possono accedere alla pensione anticipata Quota 41 a prescindere dall’età anagrafica.
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