Auto elettrica come migliore scelta per un futuro green, gli italiani non ne sono certi e diffidano di un motore che dà poche certezze.
Possiamo parlare di follie green perché tante idee di rivoluzione sostenibile e transizione verso le rinnovabili sembrano utopistiche piuttosto che progetti realizzabili. Già l’obiettivo di avere un continente a zero emissioni entro il 2050 fa ridere tante persone.

Prendere seriamente la transizione green in ogni suo singolo dettaglio sarebbe possibile solo se vivessimo in una società di ricchi e con una certa mentalità. Ci vogliono soldi per tutte le trasformazioni in programma e servirebbe che ogni cittadino si impegni a fondo con la consapevolezza di dover salvare il Pianeta. In tanti però si chiedono quanto possa influire un piccolo gesto personale in confronto a quanti danni continuano a fare ancora i milionari che viaggiano con jet privati (giusto per fare un esempio).
Per non parlare della richiesta di impegni onerosi come quello di aumentare le classi energetiche della propria abitazione – spesa stimata tra 35 mila e 60 mila euro – o di comprare un veicolo elettrico – costo superiore ai 20 mila euro. Tra le altre cose la maggior parte delle persone vede le macchine elettriche come un mezzo “giocattolo” poco pratico e con grandi difetti. Può essere il futuro una Ferrari elettrica, annunciata dall’azienda in uscita a fine 2025? C’è chi impallidisce al solo pensiero.
Quale auto comprare nel 2025? Il pensiero dell’elettrico non sfiora nemmeno
Negli ultimi anni è innegabile come il numero di auto elettriche in circolazione in Italia sia cresciuto ma siamo ben lontani dalle cifre degli altri Paesi europei. I veicoli a propulsione elettrica rappresentano il 4% del mercato mentre la media europea è del 14% (82,4% in Norvegia). Perché questa soluzione non piace agli italiani?

Iniziamo dal motivo più ovvio, il prezzo elevato. Costi proibitivi per tantissime famiglie anche se piano piano anno dopo anno si abbasseranno diventando più accessibili. Anche uno smartphone appena uscita la tecnologia innovativa costava migliaia di euro, ora se ne trovano modelli di buona qualità a 100 euro o poco più.
La differenza ad oggi, però, va dal 10 al 50% tra veicoli elettrici e non e si tratta di una differenza significativa. Le previsioni parlano di un allineamento dei prezzi entro il 2030 ma è tutto da vedere. Tra i motivi che rendono l’auto elettrica meno appetibile, poi, aggiungiamo i lunghi tempi di ricarica, la scarsità del numero di colonnine a disposizione, la bassa autonomia che spesso rendono il mezzo non utilizzabile in determinate condizioni.
Naturalmente si sta cercando di risolvere ogni problema con l’installazione di altre colonnine di ricarica pubblica, per esempio, e migliorando l’autonomia ma siamo lontani da soluzioni definitive. E concludiamo con una tematica che andrebbe approfondita a lungo. Le auto elettriche inquinano comunque come i mezzi tradizionali se si guarda l’interno ciclo di vita del prodotto. Per la produzione ci sono notevoli emissioni e lo smaltimento delle batterie rimane un punto critico. L’elettrificazione andrebbe combinata con una maggiore diffusione delle energie rinnovabili e una decarbonizzazione della rete elettrica affinché le auto elettriche riducano notevolmente le emissioni di gas serra. L’Italia è pronta?