Le buche in strade causano non pochi problemi, fra cui incidenti, anche mortali: una scoperta rivoluzionaria, però, aiuterà a tapparle tutte quante.
Le nostre città, soprattutto quelle più grandi, hanno spesso un problema comune: le buche, che causano non pochi problemi, fra cui incidenti ogni giorno, a volte anche mortali. Non solo sono pericolose per gli automobilisti ma anche per i pedoni che possono inciampare.

Il problema si fa di portata sempre maggiore e purtroppo a volte non basta asfaltare queste buche per risolvere. Dopo qualche tempo, sbucano di nuovo quelle “voragini”, magari a causa di radici che alzano il terreno. Qualsiasi sia la causa per cui queste buche fanno capolino nelle nostre strade, bisogna trovare subito una soluzione.
E sembrerebbe che una scoperta rivoluzionaria degli ultimi tempi stia dando speranza che questo problema venga presto risolto.
La scoperta rivoluzionaria che farà sparire tutte le buche dalle nostre strade: di cosa si tratta
Numerosi ricercatori in ogni parte del mondo stanno pensando a come creare un asfalto autorigenerante ovvero che si ripara da solo. I ricercatori di Delf (Paesi Bassi) hanno tratto l’ispirazione dalla natura, ovvero dalle formazioni rocciose che si trovano vicino i vulcani. Qui ci sono particolari batteri ovvero i Bacillus pseudofirmus and Sporosarcina pasteurii che in presenza d’acqua producono carbonato di calcio.

Da qui l’idea di creare un calcestruzzo innovativo che contiene questi batteri che possono sopravvivere in fase dormiente fino a 200 anni all’interno di una struttura in cemento armato. Ogni volta che si forma una crepa nel calcestruzzo indurito, l’acqua che penetra, attiva i batteri dormienti che, inghiottendo le sostanze nutritive e moltiplicandosi, lentamente riempiono la fessura di calcare.
Il calcestruzzo autoriparante ridurrebbe notevolmente i costi di manutenzione delle strutture nonché le conseguenti emissioni di anidride carbonica. Questi batteri non sono pericolosi per la salute umana quindi di fatto, bisognerebbe solo che i Governi permettessero la sperimentazione di questo calcestruzzo autoriparante. Le ricerche comunque non si fermano: anche altri studiosi cileni o del King’s College London continuano su questa scia dell’asfalto autorigenerante e, aiutati dall’Intelligenza Artificiale, sembrerebbero essere a buon punto.
Hanno individuato metodi innovativi per “ricucire” l’asfalto, rendendolo più resistente nel tempo e riducendo la necessità di costose riparazioni. La tecnologia che stanno mettendo a punto permetterebbe di costruire strade a zero emissioni, dato che gran parte dell’inquinamento stradale è legato alla produzione del bitume. Quindi sarebbe un asfalto più ecologico, che conterrà scarti di biomassa e ridurrebbe la dipendenza dalle risorse naturali, migliorando la sostenibilità del settore stradale.