ll numero di persone che utilizzano uno smartwatch è in aumento eppure bisogna conoscere i limiti di questo dispositivo tecnologico.Â
I dispositivi medici sono una cosa, i dispositivi intelligenti per il monitoraggio della salute sono un’altra cosa. Un’affermazione semplice e chiara per aprire la discussione sull’utilità dello smartwatch. Ci sono possibili errori da conoscere per evitare problemi.
Il primo orologio intelligente precursore dei moderni smartwatch è stato creato nel 1982 e si chiamava Seiko Pulsar NL C01. Da allora l’evoluzione tecnologica ha fatto il suo corso e oggi tutti noi abbiamo la possibilità di portare al polso un dispositivo capace di monitorare le calorie consumate, le ore di sonno, i passi effettuati, l’attività cardiaca. Naturalmente ci sono altre funzionalità tipiche degli smartwatch.
Tramite i device si possono gestire notifiche dello smartphone, ascoltare musica, effettuare pagamenti, pianificare allenamenti. Insomma, lo smartwatch è diventato un amico fedele che ci fa compagnia ogni giorno. Affidarsi completamente all’orologio per monitorare lo stato di salute, però, è una mossa intelligente? Possiamo fidarci dei risultati? I ricercatori dell’University College Dublin hanno cercato di rispondere a questo interrogativo. I risultati della ricerca sono stati incoraggianti solo per certi aspetti.
La ricerca ha rilevato dati incoraggianti in relazione alla misurazione del battito cardiaco. Il margine d’errore è del 3%. Buoni anche i risultati in relazione alla stima della capacità cardiorespiratoria durante l’esercizio fisico. Meno positivi, invece, i dati sul dispendio energetico e il sonno. L’errore può arrivare al 21% nel primo caso e al 180% nel secondo.
C’è di più. I ricercatori hanno capito che la mancanza di standard valutativi dei diversi prodotti impedisce il raggiungimento di conclusioni adeguate e definitive. Il continuo sopravvento di nuovi modelli, poi, rende la ricerca ancora più complicata. Ecco perché i medici non hanno ancora espresso un parere chiaro sull’uso dello smartphone. Mancano studi e dati su cui formulare una risposta definitiva. La precisione dei dispositivi intelligenti è soggetta a variabili quali l’intensità dell’attività oppure la tipologia di movimento.
Alcuni modelli, poi, si mostrano piĂą efficaci nella rilevazione delle aritmie a riposo (Apple e Samsung) piuttosto che durante l’esercizio fisico. Il medico chirurgo Antonino Lipari (specializzato in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico) ha sottolineato come i supporti intelligenti siano sicuramente utili e rappresentino il futuro in relazione al monitoraggio della salute ma presentano dei limiti importanti nella misurazione dei parametri vitali. In piĂą procedere con la lettura di un Ecg o con la lettura glicemica senza averne le competenze serve a poco. Smartwatch sì, dunque, ma sempre contando sul supporto di uno specialista (medico o preparatore atletico).Â
NovitĂ sulle contestazioni verso l'Agenzia delle Entrate: scopri subito la nuova modalitĂ per contestare le…
Buone notizie per i cittadini: c'è un rimborso che può arrivare fino a 2mila euro…
Il destino dell'umanitĂ previsto dall'Intelligenza Artificiale: scopriamo cosa sta succedendo e perchĂ© sta scoppiando una…
Se la tua linea internet non funziona, puoi chiedere un indennizzo per il disservizio: ti…
Ci sono alcuni aspetti controversi legati all'impiego di telecamere ai semafori. Che cosa sta succedendo,…
Hai una lavatrice? Hai mai pulito questa fondamentale parte? Nessuno la conosce ma è importantissima:…