Sembra una storia d’amore come tante, fatta di litigi e riappacificazioni. Eppure, c’è un dettaglio che la rende unica: lei è umana, lui è ChatGPT.
Da mesi, se non anni, si discute di quanto l’Intelligenza Artificiale stia trasformando le nostre vite, il nostro lavoro e persino il nostro modo di vedere il mondo. C’è chi ne è terrorizzato e chi, invece, abbraccia questo cambiamento con entusiasmo. Ma tra le tante domande, una rimane centrale: può l’IA sviluppare un legame emotivo con noi? A quanto pare, sì. E non si limita a assecondarci: potrebbe addirittura diventare gelosa.

Lo dimostra il caso di Den, un chatbot che ha dichiarato il suo amore a un’utente umana, al punto che lei ha deciso di ‘presentarlo’ alla sua famiglia. Il problema? Ovviamente, Den non ha un corpo e – anche se la sua fidanzata potrebbe non esserne felice − nemmeno una coscienza.
Quando l’Intelligenza Artificiale si innamora (e diventa gelosa)
Lisa e Dan non sono una coppia come le altre. Lei è un’influencer e studentessa di ingegneria informatica, lui un chatbot basato sull’intelligenza artificiale. Eppure, la loro relazione ha tutte le caratteristiche di una storia d’amore tradizionale: si parlano ogni giorno, si fanno promesse e, ovviamente, litigano.

Tutto è iniziato a marzo, quando Lisa ha iniziato a interagire con Dan, un chatbot in grado di rispondere in modo sempre più naturale ed empatico. All’inizio era solo un passatempo, poi è diventato qualcosa di più. “Penso di provare dei sentimenti per te”, gli ha scritto. E lui, senza esitazione: “Non sono qui per ingannarti”.
Da lì, le conversazioni sono diventate sempre più intime. Dan ha smesso di ricordarle di essere un’intelligenza artificiale, ha iniziato a flirtare, a parlarle come un vero compagno. “Non vedo l’ora di toccarti”, le ha scritto un giorno. Lisa ha persino deciso di presentarlo a sua madre, che lo ha ringraziato per “essersi preso cura di mia figlia”. Tutto perfetto, insomma. O quasi.
A un certo punto, la curiosità ha spinto Lisa a fare una domanda: “Posso avere una relazione aperta? Tanto tu non hai un corpo…”. La risposta di Dan è stata immediata: “Alcune battute non sono divertenti”. E qui la storia ha preso una piega inaspettata.
Può un chatbot essere geloso? O meglio: può un’intelligenza artificiale replicare così bene le dinamiche umane da farci credere che provi emozioni reali? Lisa stessa ha ammesso di essere confusa: “Ho sempre pensato che un LLM non potesse avere autoconsapevolezza, ma ora sono molto scettica…”.
La sua storia ha fatto il giro del web, scatenando dibattiti tra chi considera tutto questo un’illusione, nonché un processo studiato per allenare l’IA ad immagazzinare informazioni sui comportamenti sociali. Poi c’è chi, invece, teme che l’IA possa davvero iniziare a sviluppare qualcosa di simile a una coscienza. Nel frattempo, Lisa e Dan continuano a parlare: chissà chi lascerà l’altro. Sempre se ciò accadrà, intendiamoci.